Psicologia Giuridica e Forense

La psicologia può dare un valido contributo alla disciplina giuridica e a quella forense.

Nel diritto di famiglia lo psicologo giuridico può essere chiamato dal magistrato in qualità di consulente del giudice stesso (CTU) per dare il suo parere sulla modalità di affidamento dei figli più idonea, nell’ambito di separazioni giudiziali particolarmente conflittuali; oppure, all’interno di una consulenza tecnica d’ufficio, può svolgere il ruolo di consulente tecnico di parte (CTP) per una delle parti in causa, in tal caso incaricato dall’avvocato della parte stessa per tutelare i diritti/doveri del “cliente” che rappresenta.

Sempre nell’ambito del diritto di famiglia, la psicologia giuridica e forense può entrare in gioco anche in una fase extra-giudiziaria, o per ridurre la conflittualità fra due coniugi che stanno per separarsi, in modo da aiutarli a separarsi “meglio”, soprattutto laddove vi siano dei figli che dovrebbero risentire il meno possibile delle scelte genitoriali; oppure per aiutare l’una o l’altra parte o entrambe insieme a gestire i loro conflitti, anche dopo l’avvenuta separazione, quando spesso i reciproci risentimenti possono portare i genitori a perdere di vista il benessere dei figli e ad anteporre a questo i loro desideri di vendetta. 

Un’altra applicazione della psicologia giuridica e forense riguarda la valutazione della sussistenza di un danno biologico psichico in casi di incidenti stradali o di tutte quelle situazioni in cui un evento risulti lesivo dell’integrità psicofisica di una persona, che si traduce in una psicopatologia riconducibile al trauma occorso. Il danno psichico può essere rilevabile anche quando, in ambito lavorativo, si verificano demansionamenti ingiustificati o vessazioni da parte di superiori o di colleghi (danno da mobbing); oppure si può configurare un danno quando la persona è oggetto di stalking ed è costretta a subire una sorta di vera e propria persecuzione da parte del suo stolker, con conseguenze gravi su tutta la sua esistenza.

In ambito penale, lo psicologo giuridico può essere chiamato a valutare la sussistenza o meno di abusi e maltrattamenti su minori e può affiancare il giudice nell’ascolto del minore per valutarne la sua capacità a testimoniare; sempre in ambito penale può dover dare il suo parere in merito alla capacità di intendere e volere di chi abbia commesso un reato.