Le diverse facce dell’ansia

L’ansia si presenta come una vertigine, uno smarrimento di fronte a qualcosa che non riusciamo ad afferrare.

Può manifestarsi in diversi modi; pertanto esistono diversi disturbi d’ansia, in cui l’ansia si presenta come elemento unificatore di disturbi apparentemente eterogenei:

– Se il sintomo predominante è costituito dall’ansia, si parla di disturbo d’ansia generalizzata, che si caratterizza per la compresenza di sintomi psichici e fisici che provocano uno stato di sofferenza soggettiva più o meno intensa;

– Quando l’ansia è connessa con un oggetto o una situazione temuta, si parla di disturbo fobico, che si caratterizza nell’eleggere un oggetto a rappresentare l’elemento ansiogeno, per cui l’evitamento di tale oggetto preserva dall’ansia. Ad esempio, chi soffre di claustrofobia evita gli spazi chiusi, chi soffre di agorafobia quelli aperti. Secondo la teoria freudiana, attraverso l’evitamento di un oggetto esterno, con un meccanismo di spostamento, chi soffre di un disturbo fobico si difende da un oggetto del suo mondo interno, rispetto al quale si troverebbe indifeso. Si tratta di un vissuto interno, conflittuale, entrando in contatto col quale vivrebbe un intollerabile stato di ansia;

– Quando l’ansia si esprime attraverso ossessioni e compulsioni, ci troviamo di fronte ad un disturbo ossessivo-compulsivo (DOC):il fobico-ossessivo mette in atto una serie di misure “cautelative” che gli permettono di preservarsi da situazioni sgradevoli che sono l’oggetto della fobia. Un esempio può essere la rupofobia (avversione allo sporco), che costringe il fobico a frequenti lavaggi purificanti attraverso i quali evita con cura i vissuti connessi alla sensazione di essere sporco o contaminato. Il fobico-ossessivo, attraverso i rituali, controlla non solo il mondo circostante, ma anche, e forse soprattutto, la propria distruttività nei confronti di tale mondo ed anche del suo mondo interiore.

– Se l’ansia è parte preponderante nella risposta ad eventi stressanti di tipo acuto o cronico, si parla di disturbo post-traumatico da stress (PTSD), che configura una situazione di allarme costante dopo un trauma particolarmente violento, sia di origine naturale (terremoti, incendi, alluvioni), sia per opera dell’uomo (aggressioni, violenze anche assistite). Si tratta di una patologia invalidante e che peggiora in maniera significativa la qualità della vita di chi ne è vittima. La terapia d’elezione del PTSD è l’EMDR (desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari).

– Quando l’ansia panica, pur appartenendo alla categoria dei disturbi d’ansia, acquisisce una sua autonomia e presenza, si struttura ildisturbo da attacchi di panico (DAP).